La conta
Non c’è lifting che tenga,
se appartieni al sesso femminile,
e se anagraficamente hai superato i trent’anni (anche da 10 minuti)
diventerai bersaglio della fatidica domanda accompagnata da sorrisetto beffardo “allora quando ti decidi per un figlio? guarda che più vai avanti…”
Ok.
Respira.
Ok.
Respira ancora.
Sgombera la mente, e rispondi sorridendo sempre e comunque
“siiii, è ovvio, ne vorrei almeno 4! Sono in trepidante attesa del momento/casa/marito giusto!”
e sarai salva fino alla prossima volta.
Mai iniziare la solita solfa dell’io qui, io là, io ho altre missioni nella vita,
e bla bla bla,
con una profusione di giustificazioni in stile suffraggetta agguerrita.
Non riuscirai ad evitare sguardi compassionevoli di disapprovazione.
Triste? Banale? Stereotipato?
No, solo il destino ineluttabile delle portatrici di utero sfitto sulla trentina,
ma io suggerirei come deterrente a tanta attenzione
sulla nostra attività uterina,
l’esibizione della conta di cellule uovo da sventolare come una schedina vincente al SuperEnalotto!
“ho ancora altri dieci anni assicurati di tirate all’alba e bevute con gli amici, prima dell’obbligo di figliata per uova in scadenza!
cameriere champagne!”
Garantito che la coetanea col pargolo moccioloso in braccio
vi fulminerà con lo sguardo,
verde d’invidia.
E son soddisfazioni.
grazie per l'amicizia.
RispondiEliminae complimenti per il blog.
ciao
Giuseppe
soldato rock
Troppo forte! Ma ce ne fossero 30enni che rispondono cosi! A me fanno paura le trentenni single che bramano il matrimonio non come punto di eventuale arrivo DOPO una conoscenza, DOPO un rapporto, DOPO una effettiva complicità, bensì come punto di partenza!
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