Lettori fissi

martedì 20 marzo 2012

PER NOI CHE LA CARRIERA

Ordinari sbattimenti
Udite udite!
Secondo recenti studi made in USA (e dove sennò?) dopo quarantacinque anni e una roboante rivoluzione sessuale e lavorativa, pare che da parte delle donne ci sia un baldanzoso ritorno al ruolo di angelo del focolare.

E si amiche mie, rassegnatevi. Voi paladine della ventiquattr’ore e della riunione aziendale in videoconferenza da Tokyo, voi che rispondete alla chiamata dall’ufficio anche in piena veglia funebre dello zio Carmine, voi che non prendete ferie da 6 anni per rincorrere la promozione, ora si cambia! Dietrofront!

E’ tornato il tempo della crostata fatta in casa, dei pavimenti lucidati a specchio e dei marmocchi accuditi dalla nascita alla pensione (la loro).

Sarà colpa della crisi economica, politica, e neuronale, ma diciamocela tutta ragazze, se per noi la questione famiglia e carriera ha sempre dato qualche problemino in più rispetto ai boy, oggi siamo alla frutta.

Per anni, tutte infervorate dal sacro fuoco della carriera ci siamo spremute le meningi su corsi, master e specializzazioni. Abbiamo dribblato avances, raccomandati di turno e colpi bassi, per conquistare un posto in prima linea nella ridente business class, ma d’un tratto i nostri collegamenti cerebrali hanno fatto cilecca su un’equazione che prima tornava, ora non più:

studio + lavoro = realizzazione = soddisfazione
urca, l’equazione perfetta!

Almeno fino a quando qualcuno, a parole prima e con cordiale spinta sul didietro poi, ce ne ha fornito delle varianti

studio + lavoro - spintarella = sbattimento gratis = soddisfazione (altrui)
oppure
studio - lavoro + scollatura = semeladaicipensoio = soddisfazione
(sempre altrui)
Perbacco amiche mie, ora si che i conti tornano!
Peccato solo averci impiegato due lauree e tre master per capirlo!
Una volta rinsavite dai torpori giovanili è necessario quindi prodigarsi per la soddisfazione altrui.

E la nostra?
 Arriverà, abbiate fede.
Come?
Per vie misteriose, ma la prossima volta che vedremo il nostro capo promuovere la scosciata di turno, c’è l’alta probabilità che una rivelazione ci illumini.

Si ma in attesa della folgorazione che fare? tornarcene a casa gettando al vento generazioni di sofferte conquiste e darla vinta al sessista pensiero?
Giammai!
 Anche perché siamo così avvezze alla battaglia che il nostro tasso di adrenalina quotidiano viaggia sul limite del colpo apoplettico, e l’idea di rallentare già ci manda in tilt.

In oltre mezzo secolo di crociate abbiamo ottenuto un’escalation di soddisfazioni, peccato solo che dopo tanto sbattimento tutto abbiamo conquistato, tranne che il tempo per godercelo!

Pensateci un attimino care le mie irriducibili stacanoviste, è più padrona del suo tempo/corpo/spirito la pulzella che alterna mattina in palestra, caffè con le amiche, cane al parco e crostata fatta in casa, o noi che rimbalziamo come una pallina da flipper tra riunioni in ufficio, tramezzini rinsecchiti, e nottate sul progetto da consegnare?

A buttarla lì direi buona la prima, ma già le vedo accalcarsi in piazza le irriducibili dei cortei femministi, peccato che ai tempi dei falò in piazza il mondo fuori dal tinello fosse davvero una florida terra di conquista...

Ora la vera svolta sarebbe poter frequentare casa nostra più della portinaia che ci consegna la posta!

Nessun commento:

Posta un commento